Un libro dedicato ad Arcangelo Corelli

23 febbraio 2006

Massimo Privitera è l’autore dell’interessante monografia dedicata ad Arcangelo Corelli e pubblicata dalla casa editrice l’Epos di Palermo.

MASSIMO PRIVITERA
Arcangelo Corelli
L’Epos, 15 euro

La casa editrice l’Epos di Palermo si distingue per la pubblicazione di volumi molto curati graficamente e dedicati non solo ai grandi della musica, ma anche a tutti quei compositori che hanno gettato le fondamenta della storia musicale come appunto Arcangelo Corelli al quale è dedicato il presente volume. Il libro fa parte della collezione “Constellatio musica” dedicata alla musica antica, rinascimentale e barocca e curata da Paolo Emilio Carapezza e Giuseppe Collisani. L’autore del libro, Massimo Privitera (Catania, 1956), è docente di Storia della Musica presso il Conservatorio di Cosenza e di Storia della musica medievale e rinascimentale presso l’Università della Calabria.
Arcangelo Corelli ebbe il raro privilegio di osservare le reazioni del mondo alla sua morte quando, nel 1708, fu dato per errore l’annuncio della sua scomparsa, confusa con quella di Torelli; il compositore si rese così conto di quale fama avesse raggiunto all’epoca. Eppure, nonostante Corelli fosse considerato ai suoi tempi un “Novello Orfeo”, in Italia non era stata ancora scritta una monografia a lui dedicata (escludendo il volume di Mario Rinaldi che risale al 1953).
Il lavoro è suddiviso in due grandi capitoli dedicati rispettivamente alla vita (trascorsa tra Fusignano, Bologna e Roma) e alle opere del musicista, per concludersi con un elenco delle opere, una bibliografia e discografia scelta; il tutto accompagnato da sette bellissime immagini a colori. La storia della vita del compositore si legge con grande piacere, grazie alle numerose citazioni di scritti dei contemporanei su Corelli (tra le quali un divertente viaggio nell’impetuoso ambiente napoletano che scosse profondamente il timido e gentile carattere di Corelli) ma anche a una visione intelligente e ampia dell’autore che spazia dal Barocco a Luciano Berio. Impariamo a conoscere così le abitudini e le passioni del compositore, amante della pittura, della bellezza e dell’equilibrio. Il volume prosegue con l’analisi delle opere di Corelli, con grande alla tecnica compositiva e alle forme praticate dal compositore: Sonate a tre, Sonate per violino, Concerti grossi.
Gusto, stile e caratteri dell’opera corelliana sono analizzati attraverso le lettere dei suoi contemporanei, in particolare quelle che riguardano la “Polemica delle quinte” che si scatenò sul passaggio iniziale dell’Allemanda della terza sonata dell’opera due (1685): come spesso capita nella storia della musica, i grandi compositori vanno oltre le regole armoniche e contrappuntistiche. Sembra che Corelli delle quinte “se ne infischiò”. L’autore si addentra poi negli aspetti pi profondi della poetica corelliana: il virtuosismo, le ornamentazioni, il suono, caratterizzato da una “incontaminata purezza degli archi”: Corelli era un poeta dell’Arcadia e il suo essere violinista si ritrova nell’immagine di Apollo che suona la lira. Un libro fondamentale, interessante e appassionante, per tutti coloro che sono innamorati dell’intramontabile “Follia” (alla quale però l’autore preferisce la Ciaccona dell’opera II).
L’Epos Società Editrice
www.lepos.it

di Susanna Persichilli