A settembre, presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia, è stato presentato il progetto ”I Violini di Vivaldi. Venezia-Cremona: la via della musica”, un progetto molto articolato e di grande rilevanza culturale, sostenuto dal Museo del Violino di Cremona e dall’Istituto Santa Maria della Pietà di Venezia, lo stesso in cui venivano educate alla musica le misteriose “Putte del Choro” di Antonio Vivaldi.
Si tratta di un intervento finalizzato allo studio, al restauro e alla valorizzazione della preziosa collezione di strumenti ad arco rimasta custodita, per oltre tre secoli, nell’istituto in cui Antonio Vivaldi prestò servizio dal 1703 al 1740.
La collezione comprende 17 strumenti: 12 violini, 1 viola, 2 violoncelli e 2 contrabbassi che riportano celebri firme di liutai come Matteo Goffriller e Pietro e Andrea Guarneri. Sono strumenti considerati doppiamente pregiati in quanto, oltre a essere contemporanei alla permanenza di Vivaldi all’interno dell’istituto, a differenza della quasi totalitá degli strumenti di quell’epoca, non sono mai stati sottoposti a ritocchi di mantenimento o aggiornamento, conservando così l’originalità che li rende speciale oggetto del desiderio di molti specialisti del settore. Si tratta di una delle poche collezioni barocche rimaste inalterate nei secoli: dal Settecento in poi gli strumenti non sono più stati utilizzati, quindi oggi presentano i segni del tarlo e le tipiche imperfezioni causate dall’antico uso.
L’intervento di restauro durerà circa un anno e verrà realizzato dal Laboratorio Arvedi – specializzato in diagnostica non invasiva – dell’Universitá di Pavia che si trova all’interno del Museo del Violino a Cremona.
Qui, oltre all’azione anti tarlo, gli strumenti verranno sottoposti ad una documentazione fotografica in visibile e a ultravioletti e a successive indagini scientifiche seguite poi dal restauro.
La finalità del progetto comprende il restauro, ma anche la valorizzazione dei preziosi strumenti: una volta tornati a Venezia, con la collaborazione del teatro La Fenice, una parte di essi ritornerà in vita grazie all’utilizzo da parte di alcuni professori orchestrali, all’interno del Progetto “Vivaldiana” che si terrà presso il Teatro Malibran.
Nel frattempo le bacheche dell’Istituto della Pietá non resteranno vuote: nell’ambito della mostra “Ad arco e a pizzico” la Fondazione Cremonese presterà 14 strumenti, attualmente esposti al Museo del Violino, realizzati dagli studenti della Scuola di Liuteria di Cremona.
I costi dell’intervento di restauro verranno individuati in corso d’opera e saranno affrontati principalmente dai fondi dell’Istituto della Pietà. Nel corso della conferenza stampa lasua Presidente Maria Laura Faccini si è rivolta ad associazioni ed istituzioni private e pubbliche, invitando ad una collaborazione per sostenere la realizzazione del progetto.
L’Istituto di Santa Maria della Pietà è stato fondato nel 1346 e può ritenersi il più antico istituto al mondo che si occupa di tutela e protezione dell’infanzia abbandonata. A partire dall’anno 1598, all’attività principale ha affiancato quella musicale rivolta al recupero delle piccole orfane. Antonio Vivaldi ha operato al suo interno ricoprendo l’incarico di Maestro di Concerti per quasi 40 anni, componendo per le virtuose dell’Orchestra ben 520 pezzi; si occupava, inoltre, degli strumenti musicali, relativamente alla scelta e all’assegnazione alle “putte” tenendo conto delle caratteristiche individuali, cioè degli stessi “gioielli” che oggi, per la prima volta da allora, si accingono ad essere studiati e restaurati a Cremona.
Il progetto “I Violini di Vivaldi” è promosso da Istituto per l’Infanzia “Santa Maria della Pietà” Venezia e Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari Cremona ed è realizzato in collaborazione con Istituito di Istruzione Superiore Antonio Stradivari Cremona, Cultural District of Violin Making Cremona, Fondazione Cariplo, Michelangelo Foundation e Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte
Grazia Rondini www.lachiavediviolino.it