I violini di Cremona sperano nell’Unesco

07 febbraio 2010

Cremona cala un tris in musica. In attesa che entro la prossima estate la liuteria di Cremona ottenga il riconoscimento dell’Unesco come patrimonio dell’umanità, gli enti locali discutono della riqualificazione del Palazzo dell’Arte che dovrebbe ospitare il futuro Museo del Violino, e l’Anlai (Associazione nazionale amici della liuteria italiana) presenta al sindaco Perri un progetto riguardante la collezione dei violini dal titolo “L’incanto di Cremona. L’arte liutaria, la musica e le immagini del ‘700 cremonese. Linee guida per una mostra”.

L’idea, che inizialmente interesserà tre Stradivari e un Guarneri del Gesù, è di realizzare un’esposizione stanziale 0 itinerante dedicata alla divulgazione del patrimonio artistico culturale di Cremona. La mostra, tramite un allestimento multimediale, coniugherebbe l’arte liutaria, rappresentata dagli strumenti e dal racconto delle tecniche kutane, conl’iconografìa e la musica del tempo, esposte con riproduzioni digitali di quadri, stampe ed esecuzioni di manoscritti inediti provenienti dalla tradizione, estesa anche ai cimeli stradivariani.

Un progetto, dunque, capace di raccontare schegge della scena settecentesca cremonese. Questa iniziativa, per la cui realizzazione serviranno cinque o sei mesi e che si prevede sarà presentata ufficialmente nell’edizione 2010 di Mondomusica, richiederebbe differenti responsabilità progettuali ed esecutive: una curatela scientifica per la scelta degli strumenti e dei percorsi espositivi, una direzione artistica per l’allestimento musicale, la scelta dei braniedei musicisti chiamati alla loro esecuzione con gli strumenti che verrebbero esposti e infine una direzione tecnico-artistica dedicata alla progettazione dell’allestimento e alla produzione multimediale (audio, video, animazioni, distribuzione dell’informazione).

Oltre a “Opere”, una società bolognese che avrebbe la responsabilità tecnico-artistica per la progettazione dell’allestimento, i promotori dell’iniziativa sono il presidente dell’Anlai Gualtiero Nico-lini, l’organologo Renato Meuc-ci e il maestro liutaio Carlo Vettori che insieme ad altri esperti curerebbero la parte legata all’informazione, mentre Maria Grazia Cartone si occuperebbe della tradizione iconografica e dei cataloghi, musicologi e direttori che avrebbero la responsabilità della direzione artistica. Prevista anche la collaborazione di Nella Anfuso, della Fondazione Centro studi rinascimento musicale.

Il 2009 si è chiuso all’insegna del successo di Mondomusica, che si è tenuta a Cremona a ottobre: 280 espositori da 24 paesi, 25 eventi tra concerti, master-class e convegni, n.129 visitatori professionali di 44 paesi, in crescita dell’11% rispetto al 2008, e 150 artisti.

All’ombra del Torrazzo prospera anche un ricco tessuto manifatturiero legato agli strumenti ad arco (si veda altro articolo in pagina). Cremona, con una produzione media annua di circa mille violini, tra 120 e 150 viole e tra 150 e 170 violoncelli, rappresenta il 48,2% del settore lombardo della fabbricazione di strumenti musicali. Sui mercati esteri, però, la concorrenza è sempre più agguerrita. Secondo Fausto Cacciatori, liutaio di Cremona, nonché presidente regionale e vicepresidente nazionale della Cna, «gli effetti della crisi si sono sentiti anche nel comparto liutario.

Effetti che si sono sommati a una situazione pregressa non facile causata dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro e sulle monete asiatiche che ha reso difficili le nostre esportazioni». Ora il comparto cerca di guardare avanti. «La liuteria – continua Cacciatori – è una realtà di grande importanza, anche economica. Ma dobbiamo investirci per far sì che sia sempre qualcosa di unico a livello mondiale. Serve, insomma, una progettualità estesa anche agli enti locali. Il futuro Museo del Violino rappresenta untassello importante di questo percorso. Fondamentali saranno poi l’approfondimento scientifico e l’attività di ricerca.

Dovremo impegnarci per rafforzare il marchio Cremona Liuteria, per essere più
competitivi sui mercati globali. Penso anche che serva trasparenza rispetto ai metodi è agli strumenti utilizzati per produrre. Sono necessarie comunicazione e promozione all’estero dei nostri prodotti che ancora oggi rappresentano l’eccellenza. La certificazione acustica degli strumenti potrebbe rappresentare una carta vincente. E poi – conclude Cacciatori – non dimentichiamoci della formazione che deve essere permanente e durare l’intera vita lavorativa di un liutaio».

Per Cremona anche l’Expo 2015 rappresenta un’occasione. Agroalimentare e musica rappresentano un cocktail vincente. Bisognerà pensare a un’anticipazione delle edizioni di Mon-domusica e del Bon Tà per portare a Cremona il maggior numero di visitatori». Intanto la prossima estate la liuteria di Cremona verrà formalmente riconosciuta dall’Unesco quale patrimonio dell’umanità, un altro importante traguardo per una tradizione culturale senza eguali al mondo.

Nota: Articolo da “Il Sole 24 Ore Lombardia” di Alessandro Rossi. 13 Gennaio 2010.