“Variazioni selvagge”

01 febbraio 2007

Hélène Grimaud “Variazioni selvagge”
Bollati Boringhieri, euro 18,00

Due grandi passioni, quella per la musica e quella per i lupi, hanno dato vita a “Variazioni selvagge”, autobiografia della pianista francese Hélène Grimaud, che confessa con incredibile verità la sua storia.
di Susanna Persichilli

La storia di Hélène è quella di una bambina “sempre agitata”, che soffre di uno strano sdoppiamento dal mondo che lei chiama “l’arte di ritirarsi”. Da piccola è incontrollabile (ingestibile, impossibile, imprevedibile), presa da riti particolari e maniacali come la fissazione per la simmetria, che la portano a ferirsi le mani in modo speculare, o a spostare i mobili nelle camere d’albergo. Nel libro la pianista racconta il suo primo incontro con il pianoforte avvenuto a sette anni, gli studi movimentati in conservatorio e il suo rapporto con la musica “La musica è l’estensione del silenzio, è ciò che la precede e ancora echeggia”.
Il bellissimo libro è un lungo cammino alla ricerca dell’assoluto, nella vita e nella musica, attraverso le sue passioni musicali: Brahms, amato perché sensuale e appassionato, Rachmaninov, per l’angosciosa bellezza. Il rapporto con la paura, che Hélène impara ad accettare perché considerata inguaribile, e quello con il suo corpo: “Le dita non sono che conduttori di energia interiore; quando suonano tutto il corpo ne aiuta, le accompagna: la schiena, le spalle, le braccia” … “Gli artisti respirano con le mani”.
Ed è proprio la paura che le fa amare i lupi; il primo incontro con il lupo è emozionante: la paura e l’attrazione, l’amore per un animale che avrebbe anche potuto sgozzarla. La Grimaud attualmente vive negli Stati Uniti dove ha creato un centro per i lupi visitato annualmente da un numero impressionante di bambini; un luogo dove ha trovato il senso della musica e il senso della sua scelta: “Cosa vorrei trasmettere ai bambini? Come il lupo possiede la terra e il pesce l’oceano, l’uccello il cielo e gli dèi il fuoco, così l’uomo deve trovare il suo elemento, il quinto elemento, il solo da cui non sarà mai escluso. Questo elemento è l’arte, senza la quale siamo errabondi, orfani e infelici per la vita; senza la quale ci separiamo dalla natura e dal cosmo perché sordi, ciechi, indifferenti, insensibili. Vorrei aiutare i bambini a riconoscere questo spazio, il loro spazio, quello che i lupi mi hanno aiutata a ritrovare: la parte di sé che possiede l’universo e con l’universo il tempo, la cui chiave è la musica.”
Un libro commovente.

Susanna Persichilli