Archi Magazine – Luglio/Agosto

21 maggio 2012

Cari amici,arrivata l’estate ci apprestiamo ad intraprendere un nuovo viaggio musicale. Tuttavia è un viaggio alquanto insolito quello che vi proponiamo nel numero di luglio/agosto di ARCHI magazine, perché andremo indietro nel tempo, torneremo a cento anni fa.Ripercorrendo la brillante carriera del violoncellista Tito Rosati (1881- 1954), a lungo Prima parte delle Orchestre dell’Augusteo e della RAI e componente di formazioni cameristiche come il Quartetto di Roma e il Quartetto dell’Accademia di Santa Cecilia, ci ritroviamo nella Roma degli anni ’10 e ’20 del Novecento, quando il fermento artistico, culturale e scientifico davano alla città «il definitivo impulso verso una dimensione di grandezza europea». Proviamo ad immaginare di essere lì e fare due passi lungo Via Veneto o sederci ad un caffè dietro Corso Umberto I (oggi Via del Corso): non sarà poi così difficile imbattersi in personaggi come Molinari, Respighi, Casella, Mascagni.


Stesso periodo ma 500 chilometri più a nord, nel cuore di Genova, contrada dei Servi. Con un po’ di fortuna possiamo sentire da una finestra al secondo piano il suono di un violino. Probabilmente è un cliente di Enrico Rocca che sta provando un nuovo strumento. D’altronde all’inizio degli anni ’10 Rocca di clienti ne ha tanti; dopo anni di sacrifici e duro lavoro come barcaiolo, marinaio, artigiano nei cantieri del porto e falegname, con perseveranza, caparbietà e tenacia è diventato il liutaio più rispettato della città. E costruisce ottimi violini, viole e violoncelli che allo stesso tempo rendono omaggio al padre  Giuseppe e si ispirano ai modelli classici reinterpretati in chiave moderna. Aprile 1912: seguiamo gli otto musicisti e il liutaio lucano che si sono imbarcati sul Titanic. C’è chi si ritrova per la prima volta a suonare su un transatlantico, chi paragona questo incarico ad una vincita alla lotteria, chi invece ha già suonato su altre navi e nonostante un sogno premonitore della madre che lo implora di non imbarcarsi non sa rinunciare ad andare per mare, e chi invece non vede l’ora di tornare a casa per poter riabbracciare la fidanzata. Tante storie tragicamente finite sul fondo dell’Atlantico. E due violini che ancora oggi nascondono il loro segreto…Buon viaggio e buona estate a tutti!