Carpi e l’Arte del Quartetto

01 novembre 2006

Non tutti sanno che uno dei gruppi cameristici più famosi del mondo, il Quartetto Italiano, è nato a Carpi (Mo) il 12 Novembre 1945. E’ proprio pensando a questo evento che il Teatro di Corte, nella persona di Enrico Baraldi, hanno avuto la bellissima idea di organizzare tre concerti dedicati al Quartetto Italiano, nello stesso luogo del loro primo concerto: la cinquecentesca Sala dei Mori.

Non esagero quando affermo il Quartetto Italiano resta tuttora uno dei gruppi cameristici che per precisione e profondità interpretativa non ha trovato eguali. Certamente esistono altri gruppi cameristici che hanno fatto leggenda, ma per me il Quartetto Italiano resta sublime, così come restano sublimi le loro interpretazioni dei quartetti di Beethoven. Quello del Quartetto Italiano è un suono che riconosci subito e non ti puoi sbagliare perchè ti pervade e ti rapisce. Ma sarebbe sbagliato pensare che il prossimo 11 Novembre nella Sala dei Mori si assisterà ad una sorta di resurrezione del mitico Quartetto Italiano, ma è certo che la loro ombra sarà presente nei cuori di tutti: del pubblico e degli esecutori. La tendenza di oggi di molti giovani concertisti è quella di un rigore cristallino, quasi disumano, ma questa non è quella che l’amico Arrigo Quattrocchi ha definito mirabilmente “un’emozione che nasce dal rigore”. Certamente l’amatore del genere classico non ama facili emozioni e il desiderio neppure tanto recondito di ogni pubblico che si rispetti è quello di essere sedotto. Se conosci una delle tante interpretazioni del Quartetto Italiano, hai la netta sensazione di essere infine sedotto, ma mai abbandonato, perchè il cuore e la memoria restano segnati. Ma come ogni amore, non si può cristallizzare un evento, bloccarne l’evoluzione e fare della nostra Memoria un museo. La vita continua segnata dall’esperienza e sono sicuro che i giovani interpreti che andremo ad ascoltare in questa bella rassegna di Carpi non ci deluderanno, consapevoli di tanta responsabilità, ma al tempo stesso padroni di sè quel tanto da farci apprezzare la struggente bellezza di questo genere di musica: il quartetto.

Claudio Rampini

Nota: Per notizie sulle attività del Teatro di Corte: http://www.teatrodicorte.it

I Bayerischen Rundfunks al Festival Anima Mundi

26 ottobre 2006

Gran finale per Il Festival Anima Mundi: Mariss Jansons dirige la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks

Ad una delle principali orchestre europee – Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks – con la direzione di Mariss Jansons è affidato il concerto di chiusura della sesta edizione del Festival Anima Mundi in programma sabato 28 nella Cattedrale di Pisa.

Un’occasione da non perdere – Rai Radio Tre registrerà il concerto – che contribuirà a far ricordare il programma dell’edizione 2006 del Festival Anima Mundi, stilato da Sir John Eliot Gardiner per onorare la grandezza e sontuosità della Piazza dei Miracoli e per la Cattedrale in particolare.
L’Orchestra Sinfonica e il Coro della Radio di Baviera devono il vastissimo repertorio ai direttori che si sono succeduti dal loro anno di nascita, il 1949, ma anche all’enorme flessibilità e sicurezza stilistica di cui sono dotati i musicisti che ne fanno parte. L’Orchestra vanta una serie di direttori stabili che portano i nomi indimenticabili di Rafael Kubelík, dal 1961 al 1979 e di Sir Colin Davis, dal 1983 al 1992; e successivamente, dal 1993 al 2002, Lorin Maazel. Un nuovo, felice capitolo iniziò nell’ottobre del 2003, quando il candidato favorito tra tutti i musicisti, Mariss Jansons, assunse il ruolo di Direttore Stabile del coro e della orchestra, riuscendo immediatamente a creare un’eccellente atmosfera , che ha portato a nuovi e straordinari risultati artistici. Tra questi, la presenza al Festival di Pasqua di Lucerna quale Orchestra in residence fino al 2008.
Jansons ha diretto e dirige le più importanti orchestre europee e extraeuropee, con un curriculum eccezionale nel quale brilla la “Stella del Reale Ordine Norvegese al Merito”, la laurea onorifica dell’Accademia musicale di Oslo nel 2003 e la medaglia Hans von Bülow dell’Orchestra Filarmonica di Berlino. Nel 2004 la Royal Philharmonic Society di Londra lo ha nominato ‘Conductor of the Year’ e nel gennaio 2006 il Midem di Cannes lo ha nominato ‘Artist of the Year’.
Sarà quindi un concerto prezioso che Pisa si appresta a onorare nel migliore dei modi. Il 1813 è una data di riferimento per questa serata musicale: in quell’anno nacque Wagner e in quell’anno Beethoven compose la Settima Sinfonia. Proprio di Wagner – direttore di leggendarie esecuzioni di Beethoven – è la definizione che descrive la partitura “una apoteosi della danza” e infatti la Sinfonia n .7 si discosta dalle precedenti per la fusione di forme diverse, quella sinfonica e quella della suite di danze, che creano in alcuni momenti quasi un gioco illusionistico. Tale affermazione ha però allontanato la Settima dal suo nucleo generativo: che non è affatto la danza, né astratta, né concreta, né sublime, né volgare, bensì, come ognuno può facilmente constatare con le proprie orecchie, il ritmo. Il concerto si apre con due celebrati brani wagneriani – l’ouverture del Tännhauser e il Preludio e morte di Isotta.

Segreteria Opera della Primaziale Pisana
Info tel 0503872229/210 fax 050560505
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di Susanna Persichilli

Gidon Kremer e la Kremerata Baltica

21 marzo 2006

CONCERTI DI MOZART E… DINTORNI – Gidon Kremer. Il gruppo, e il suo maestro, tornano Venerdì 7 aprile all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con uno dei suoi imprevedibili concerti.
 “Kremerata” è un gioco di parole fra Camerata, intesa come complesso strumentale, e il nome del grande, grandissimo violinista (tra i massimi dei nostri tempi) che la fondò nel 1997: Gidon Kremer. Il gruppo,e il suo maestro, tornano Venerdì 7 aprileall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con uno dei suoi imprevedibili concerti: un curioso percorso di avvicinamento aMozart nell’anno del 250enario della sua nascita, interamentegiocato sul dialogo tra passato e contemporaneo: tre compositoriviventi, un polacco e due russi, rimeditano con fantasia e ironia (è il caso dei 5 minuti dalla vita di W.A.M. – Wolfgang AmadeusMozart…- di Alexander Raskatov, del brano di Auberbach,ispirato allo Stabat Mater di Pergolesi, del pezzo di Gorecki,dal significativo titolo Tre pezzi in stile antico) i canoni musicali del secolo di Amadeus, e preparano all’ascolto del suoQuinto ed ultimo Concerto per violino e orchestra K 219, eseguito da Gidon Kremer con il suo prezioso Guarneri del Gesù del 1730, e della spensierata Serenata Notturna K 239. La Kremerata si chiama Baltica, perché fu precisa intenzione del suo fondatore riunire giovani musicisti provenienti dalle tre, allora giovani, Repubbliche Baltiche (Lettonia, Estonia e Lituania) motivandoli con un credo artistico che considera la musica un meraviglioso dono all’umanità intera. I progetti della Kremerata, tutti confluiti in fortunate incisioni discografiche, accostano con disinvoltura Vivaldi, Astor Piazzolla, le colonne sonore del Cinema, Mozart, e compositori di oggi che hanno scritto pezzi proprio per Kremer e la sua orchestra. Tra i meriti di Kremer, c’è anche quello di essersi impegnato in prima persona e con tanto entusiasmo, non solo nella fondazione di una propria orchestra, ma anche in una strenua e convinta promozione della musica contemporanea presso il grande pubblico. Tanta passione ha richiamato nel corso degli anni i più prestigiosi solisti e direttori d’orchestra, che nella collaborazione con la Kremerata hanno trovato l’opportunità di fare musica secondo criteri decisamente inediti ed originali.
Venerdì 7 Aprile ore 21 – Sala Santa Cecilia – Auditorium Parco della Musica Kremerata Baltica Gidon Kremer direttore e violinista Gorecki Three pieces in old style Auerbach Dialogues on Stabat Mater Raskatov 5 Minuten aus dem Leben des W.A.M. Mozart Concerto per violino e orchestra K. 219 Mozart Serenata notturna n.6 in Re maggiore K. 219
Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it