Nasce la Fondazione Antonio Stradivari.

29 gennaio 2008

Importanti cambiamenti che riguardano il mondo della liuteria, quella che fino ad ora era noto come “Ente Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco”, d’ora in poi si chiamerà “Fondazione Antonio Stradivari”. Nell’articolo le ragioni del cambiamento nelle parole del Presidente della neonata Fondazione, Paolo Bodini.

Dopo oltre 30 anni di attività è giusto e doveroso, per qualunque associazione, fare un punto sulla propria situazione istituzionale per verificare se essa è ancora adeguata ai tempi o se necessita di una sorta di “manutenzione straordinaria”. E’ quanto abbiamo fatto nel corso di questi ultimi due anni, verificando come l’impostazione statutaria dell’Ente risalente agli anni ’80 fosse superata, sia rispetto all’inquadramento come “ente fieristico”, sia al superamento di questa forma organizzativa anche rispetto al mutato Codice Civile. Sia pure con qualche ritardo rispetto ai tempi desiderati, siamo arrivati alla nascita di una Fondazione che non poteva non essere intitolata, essendo a Cremona, al più grande dei liutai della nostra tradizione, Antonio Stradivari.

Nel nome abbiamo voluto conservare anche la dizione “La Triennale” in quanto in questi anni è divenuto un marchio riconosciuto a livello internazionale legato al prestigio del Concorso Triennale Internazionale, che si svolge a Cremona ogni tre anni e che resta il “core business” della nostra attività. Certamente inquadrata tra le fondazioni di carattere culturale, non a scopo di lucro, manterrà lo scopo principale di promuovere e sostenere la liuteria in senso generale e quindi non solo quella cremonese. Sostenere la liuteria vuol dire promuovere iniziative di conoscenza e studio degli aspetti storici e scientifici della liuteria classica, ma anche sostenere la liuteria contemporanea, stimolando processi di qualità che, a nostro avviso, passano comunque attraverso il miglioramento della base conoscitiva di questo campo così affascinante e complesso.

Anche nell’ambito nella liuteria vale infatti la regola generale di quella che oggi si definisce la “società della conoscenza”: chi più sa può dare maggiore valore aggiunto al proprio lavoro. Il nostro ruolo si pone quindi a servizio dei maestri liutai e di chi si avvicina a questo lavoro. Ecco dunque il motivo di organizzare mostre, convegni, momenti di confronto, manifestazioni musicali che pongano l’attenzione agli strumenti utilizzati e anche pubblicazioni dedicate alla liuteria. Il tutto con un respiro che non può essere che internazionale, per il ruolo che Cremona è chiamata a svolgere in questo campo. Vi è anche la grossa novità che la Fondazione potrà occuparsi non solo degli strumenti ad arco, ma anche di altri strumenti musicali di alto artigianato “riconducibili alla liuteria”, secondo la definizione dello Statuto, allargando quindi il suo campo di interesse ad altre tipologie, quali ad esempio gli strumenti a pizzico, ma potenzialmente, se i soci lo vorranno, anche ad altri ulteriori ambiti.

La Fondazione è strumento giuridico, moderno e flessibile sul piano organizzativo interno, aperto alla partecipazione del privato, che noi contiamo di coinvolgere in un prossimo futuro in modo stabile, qualificato e significativo. La collaborazione pubblico- privato è infatti una delle chiavi più innovative per una efficace programmazione anche nell’ambito culturale, con la speranza che ulteriori vantaggi sul piano fiscale possano essere concessi a coloro che investono in cultura nel nostro Paese. Nell’impegno per una sempre maggiore capacità comunicativa delle nostre attività e di ulteriore internazionalizzazione dei nostri programmi, la nuova organizzazione ci fornirà migliori e più efficaci strumenti operativi.

E’ una nuova sfida che vogliamo vincere. Non potrei concludere il mio intervento di questo numero di Cremonaliutaria, senza esprimere la mia più viva soddisfazione per la chiusura di questo triennio di attività dedicato ad Andrea Amati, conclusosi con la splendida mostra sulla sua Opera Omnia. E’ stato un crescendo di qualità, di professionalità e di approfondimento scientifico che ha avuto riscontro in una crescita di credibilità e stima sul piano internazionale. Per questo il mio ringraziamento va a tutti i collaboratori e in particolare al Direttore Virginia Villa, ai vari Presidenti e membri dei Comitati scientifici che si sono succeduti nel triennio e a tutti gli Enti e organizzazioni che ci hanno concesso la loro collaborazione aiutandoci così nel raggiungimento di questi risultati.
Paolo Bodini